Cremona, cambiare il mondo con le parole
Non è passato molto dall’ultimo Convegno Nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata, che si è tenuto a Cremona dal 13 al 15 dicembre 2018, e in qualche modo vorremmo trarre le prime considerazioni. E’ stata senza dubbio un’esperienza importante per la SIAA, non solo per l’ampia partecipazione e per l’accoglienza ricevuta da parte delle istituzioni locali e della cittadinanza, ma anche per le occasioni di scambio, confronto fattivo, collaborazione che si sono generate nel corso delle giornate convegnistiche. Nel clima politico attuale, l’apertura e l’impegno compartecipe che la città di Cremona ha saputo mettere in campo, proprio perché controtendenza, lasciano ben sperare.
La ComunicAzione d’altro canto, il tema scelto per questo VI Convegno Nazionale dell’associazione, si prestava ad essere esplorato da diverse angolature. Come hanno giustamente rimarcato Angela Biscaldi e Ivan Severi nel loro ruolo di coordinatori, la comunicazione rappresenta una sfida cruciale per un’antropologia applicata al sociale e intenzionata a muoversi nello spazio pubblico. Per gli antropologi non si tratta solo di capire come comunicare con i destinatari e riceventi della ricerca antropologica, ma anche di comprendere come relazionarsi da professionisti-sul-campo con le istituzioni, il mondo dell’associazionismo e del privato sociale. Quali linguaggi si rivelano più innovativi nella prassi? Quali forme di restituzione mettere in campo? Come tenere uniti aspetti divulgativi e rigore etico-scientifico nella ricerca? Tra l’altro, l’idea che per cambiare il mondo si debba fare leva anche sulle parole, comunicare senza sensazionalismi e toni propagandistici per agire in modo trasformativo sul presente, incontrava le aspettative della città di Cremona, come hanno testimoniato il suo attuale sindaco, Gianluca Galimberti, e diversi esperti del territorio ad apertura del convegno (ascolta le interviste).
Un convegno plurale e diffuso
Grazie a un buon clima di collaborazione, per due giornate musei, palazzi, scuole, sale civiche, librerie e teatri cremonesi hanno accolto dibattiti, sessioni a tema, tavole rotonde, laboratori, presentazioni di libri, proiezioni. Marc Augè ha parlato alla platea dell'”utopia dell’istruzione”, una postura educativa che contribuisca a cancellare non l’alterità ma l’idea dello straniero, mentre le parole di Andrea Cornwall sono servite a prefigurare la costruzione di una pratica antropologica che sappia fare uso di linguaggi e metodi creativi, anche di carattere visuale e digitale, per rafforzare forme di attivismo nella ricerca. Accanto agli antropologi e alle antropologhe, un nutrito gruppo di ospiti e rappresentanti del territorio, per un totale di circa 600 iscritti al Convegno. Amministratori, tecnici, giornalisti, insegnanti, studenti, operatori sanitari hanno dialogato con l’antropologia applicata italiana su vari temi e questioni: dalle migrazioni alla politiche scolastiche, passando per la sanità pubblica, lo sport educativo, i rischi legati ai disastri in Italia, l’imprenditoria sociale, le politiche del patrimonio e molto altro. Numerosi anche i partner che hanno patrocinato o coadiuvato l’iniziativa, come il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano e ANPIA (l’Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia). A chiusura dei lavori, grazie al radicamento di Angela Biscaldi nel territorio cremonese, una tavola rotonda nel palazzo comunale ha messo a confronto il direttivo della SIAA con l’amministrazione cittadina, in un dialogo costruttivo intorno al ruolo che l’antropologia potrebbe oggi ricoprire nei settori dell’accoglienza, dello sport, dell’educazione, del lavoro.
I luoghi del Convegno
Cento libri in dono alla città
Gli antropologi hanno ormai fatto ritorno a casa, ma qualcosa rimane del loro passaggio. A fine convegno sono stati consegnati 100 libri alla biblioteca civica di Cremona, donati dai partecipanti come gesto di riconoscenza per l’ospitalità ricevuta e sopratutto come segno tangibile della propria presenza in città. 100 libri di antropologia per non dimenticare, per approfondire i dialoghi intrapresi, per incoraggiare un confronto che duri nel tempo, che prenda spazio, produca contaminazione e stimoli all’azione anche le nuove generazioni. Arrivati con i loro autori in treno, in macchina, nel bagaglio a mano per chi ha preso l’aereo, i volumi sono stati catalogati e ormai sono pronti per la consultazione. Il mondo comincia veramente a cambiare con le parole.
IL PROSSIMO CONVEGNO SIAA
Non è nostra intenzione rinunciare all’idea di organizzare un Convegno SIAA all’anno. Dopo Lecce, Rimini, Prato, Trento, Catania e Cremona, sarà la volta di Ferrara nel 2019. Ci sembra che continuando in direzione di un confronto franco e diffuso con i territori, muovendosi nello spazio ibrido tra dentro e fuori l’accademia, possa proseguire quella tradizione di applicazione critica dei saperi e delle pratiche dell’antropologia che rappresenta la mission della nostra associazione. Ferrara ci attende… con Giuseppe Scandurra, Luca Rimoldi e Sabrina Tosi Cambini a coordinare questo irrinunciabile appuntamento.
A presto nuovi aggiornamenti. Nel mentre, godetevi un ultimo video sul VI Convegno Nazionale di Cremona. Stay tuned!