Il Progetto Migrantour si aggiudica il Premio SIAA Edizione 2018
Oggi è un giorno speciale: il Progetto MIGRANTOUR riceve il Premio della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) Edizione 2018, alla luce del suo carattere innovativo, del contributo applicativo fornito nel campo della formazione degli operatori e della sensibilizzazione della popolazione e per la dimensione significativa sia su scala nazionale che europea. Un plauso speciale a tutto il team del progetto e vive congratulazioni all’antropologo Francesco Vietti che ha candidato Migrantour al Bando promosso dalla SIAA.
IL PROGETTO
Non ne avete ancora sentito parlare? Si tratta di una rete di cittadinanza attiva che permette ad abitanti di vecchia e nuova generazione, turisti, curiosi, studenti di scoprire con le parole dei migranti che vivono nelle nostre città i piccoli e grandi segreti che spesso nemmeno i residenti “doc” conoscono. Promossa grazie al contributo di diversi partner italiani ed europei in più di dieci città (Viaggi Solidali, ACRA, Oxfam Italia, Casba Società Cooperativa Sociale, Trame di Quartiere, Amici di Sardegna ONLUS, Next Generation Italy, Baština Voyages Si loin Si proche, Terra Vera, Alter Brussels, Renovar A Mouraria, CRESCER, Progetto Con-Tatto), l’esperienza rappresenta un esempio positivo di un’antropologia applicata al sociale, capace di riverberarsi tra i cittadini, perfino di produrre valore aggiunto per la collettività e soprattutto di “reggersi sulle sue gambe”, muovendosi in modo sostenibile e innovativo nello spazio pubblico e favorendo il protagonismo dei migranti. Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pavia, Roma e Torino le città finora coinvolte in Italia.
IL PREMIO SIAA
Quest’anno il Premio della Società Italiana di Antropologia Applicata, che ha una scadenza triennale, si incentrava sul riconoscimento di un progetto collaborativo basato sull’applicazione dell’analisi antropologica a fini di utilità sociale. La SIAA ha ricevuto sette candidature, che rappresentano un insieme interessante di iniziative interdisciplinari promosse da team di ricercatori specializzati in scienze sociali, nei quali spicca il contributo degli antropologi e delle antropologhe.
Tutte le iniziative che hanno partecipato al Premio mettono in luce la particolare vitalità e creatività dell’antropologia italiana nel misurarsi con tematiche applicative in un dialogo efficace con enti pubblici, centri di ricerca e istituzioni accademiche, sia a livello locale che, in alcuni casi, a livello nazionale e internazionale. Esse sottolineano anche la rilevanza dell’antropologia in molti ambiti di azione pubblica: il recupero di aree marginali urbane; la riforma di pratiche convenzionali di assistenza pubblica e welfare; l’impiego innovativo di tecniche di comunicazione multimediale; il ripensamento dell’educazione e della convivenza interculturale; l’analisi sul consumo e sulla gestione del denaro; la ricerca-azione sulle conseguenze del terremoto nell’Appennino centrale e non ultimo – abbiamo visto – la sperimentazione di nuove modalità di integrazione dei migranti.
La scelta della Commissione valutatrice non è quindi stata facile. Composta da 5 antropologi e antropologhe afferenti alla Società Italiana di Antropologia Applicata-SIAA (Antonino Colajanni, Massimo Tommasoli, Sabrina Tosi Cambini, Angela Biscaldi, Luca Citarella), la Commissione ha alla fine assegnato il Premio SIAA a Migrantour, ma ha deciso di attribuire anche 3 menzioni speciali nella rosa dei progetti in lizza.
LE TRE MENZIONI SPECIALI
La prima menzione per i “Risultati applicativi” va al progetto Costruire Bellezza, per la sua capacità di affrontare in maniera innovativa il tema della manualità e del recupero attraverso la manipolazione di oggetti di design antropologico nel quadro di un’iniziativa molto interessante, anche sotto il profilo del coinvolgimento di istituzioni universitarie e di assistenza sociale pubblica. Nel quartiere di Barriera di Milano, alla periferia nord della città, persone senza dimora, ricercatori universitari e studenti di design, architettura, antropologia, scienze dell’educazione, operatori sociali ed educatori, artigiani e talenti creativi sperimentano linguaggi, materiali e tecniche di produzione inediti, in un clima di reciproco arricchimento.
Costruire bellezza (Menzione speciale “Risultati Applicativi”, Premio SIAA 2018)
La seconda menzione, data per il “Contributo specifico dell’antropologia”, spetta a Trame di quartiere, sia per l’integrazione e il dialogo interdisciplinare nell’ambito di un’iniziativa di riqualificazione urbana, che per la capacità di confrontarsi con fenomeni e luoghi “scomodi” della città. Si tratta di un gruppo di lavoro interdisciplinare attivo nel quartiere di San Berillo a Catania, che promuove progetti di riuso di aree e strutture abbandonate e la riattivazione sociale degli abitanti.
Trame di quartiere (Menzione per il “Contributo specifico dell’antropologia”, Premio SIAA 2018)
Infine la terza menzione speciale per la “Comunicazione”, viene aggiudicata al progetto
Radio Ghetto, per l’efficacia dell’iniziativa nell’utilizzare il mezzo radiofonico nell’affrontare problematiche di marginalità sociale e per la modalità partecipata dei programmi prodotti. L’esperienza di comunicazione tenta di dar voce alle campagne pugliesi, attivando strumenti di comunicazione e dibattito per le comunità di braccianti dell’agro foggiano. Un’esperienza insomma per immaginare alternative possibili allo sfruttamento e all’isolamento.
Radio Ghetto, Voci Libere (Menzione Speciale per la Comunicazione, Premio SIAA 2018)
LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE
La premiazione avverrà nell’ambito del VI Convegno Nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata che si terrà dal 13 al 15 dicembre a Cremona. All’interno del programma del convegno anche il workshop “Raccontare la città che cambia. L’esperienza Migrantour”, previsto per il 13 dicembre e coordinato dall’antropologo Francesco Vietti.